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La nostra giornata

Il monachesimo non è stato visto come una condizione a parte, propria di una categoria di cristiani, ma particolarmente come punto di riferimento per tutti i battezzati, nella misura dei doni offerti a ciascuno dal Signore, proponendosi come una sintesi emblematica del cristianesimo. (…) Il monastero è luogo profetico in cui il creato diventa lode di Dio e il precetto della carità concretamente vissuta diventa ideale di convivenza umana, e dove l’essere umano cerca Dio senza barriere e impedimenti.

 

(Giovanni Paolo II, Orientale Lumen, 9)

La ricerca di una parola che possa orientare concretamente l’esistenza, dandole una forma evangelica, è la questione fondamentale che attraversa l’esperienza monastica delle origini e diviene l’oggetto di una tradizione. Ci si mette alla scuola di qualcuno per imparare a vivere in un certo modo. 

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Lo scopo della Regola di Benedetto è quello di disegnare uno spazio di vita possibile, in risposta alla domanda decisiva: chi è l’uomo che vuole la vita e brama vedere giorni felici? (RB Prol, 15). Il monastero viene concepito come luogo dove compiere un itinerario spirituale ed umano di realizzazione di sé secondo la dinamica battesimale: Obsculta, o fili (RB Prol, 1). La realtà del monastero viene descritta da Benedetto mediante alcune immagini familiari: casa di Dio, scuola del servizio del Signore, officina dell’arte spirituale, scala eretta verso il cielo. Queste quattro immagini dicono lo stile di esistenza a cui la Regola vuole educare: il progetto è quello di creare una comunione dove tutti sono chiamati a condividere lo stesso cammino portando i pesi gli uni degli altri (RB 72,5). 

Tre sono le dimensioni fondamentali che il monaco è chiamato a vivere in maniera equilibrata nella sua vita: la preghiera, la lectio divina, e il lavoro. Egli, nella preghiera liturgica (Opus Dei) e nell’orazione personale, dialoga con il suo Creatore, si lascia plasmare dalla sua Parola, santifica tempo e spazio con tutto se stesso (con lo spirito e con il corpo), sperimenta il fare di Dio per la salvezza, attinge l’energia necessaria a trasformare l’intera sua vita, ogni atto e ogni pensiero, in offerta gradita a Dio; dedicandosi alla pratica della lectio divina sosta in maniera prolungata nella Scrittura, per lasciarsi da essa educare ad uno stile della vita, che viene da una continua conversione del cuore; infine, nel lavoro, inteso come servizio alla comunità e ai poveri, trova lo strumento indispensabile di crescita e di piena realizzazione umana, offrendo la sua fatica a Dio e ai fratelli.

Nel progetto spirituale di san Benedetto opera in profondità un principio restauratore della forma comunitaria cristiana (cf. At 2): la comunità monastica non è semplicemente la somma dei singoli cammini individuali cristianamente ed umanamente più o meno riusciti, ma piuttosto una sfida continua alla edificazione di una comunione che è insieme dono di Dio e comandamento. Il cammino di conversione a cui ciascuno è chiamato sfocia nell’essere condotti insieme alla vita eterna (RB 72,12). 

Orari della giornata in Monastero

5:00   Sveglia

5:30   Ufficio delle letture

Segue lectio divina personale e colazione

7:00   Lodi mattutine

7:30   Eucaristia

8:45-12:00   Lavoro/studio

12:20   Sesta (12:30 domenica)

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Pranzo, tempo libero

14:45   Nona (ora legale 15:00)

18:00   Vespri (ora legale 18:30)

Segue lectio divina personale

19:30   Cena (19:45 ora legale)

Segue ricreazione

20:30   Compieta (20:45 ora legale)

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